domenica 3 aprile 2016

#063 - Ricomincio da Tre


Quando ho deciso di dedicarmi alla pittura ho pensato “Ricomincio da Tre” come il titolo del celebre film diretto nel 1981 da Massimo Troisi.
Ricomincio da Tre perché dopo essermi messo alla prova con la fotografia e la scrittura, da qualche mese a questa parte ho il privilegio e la fortuna di potermi dedicare anche alla pittura, con risultati tutti da verificare.
Ma soprattutto Ricomincio da Tre perché nella mia imprevedibile vita d’artista “da strapazzo” due tele le avevo già realizzate e da qui nasce la storia che vi voglio raccontare.
Quando ho conosciuto mia moglie, era lei la pittrice provetta che amava partecipare alle estemporanee che venivano organizzate in giro per la nostra regione.
Io che all’inizio l’accompagnavo divertito, ad un certo punto ho cominciato ad annoiarmi e così una volta a Torchiagina decisi di partecipare tanto per passare il tempo, senza aver mai preso in mano un pennello in vita mia.
Era il 2004 e a distanza di anni l’orribile crosta è ancora appesa in un angolo nascosto del nostro appartamento.
Ho immaginato il paese proiettato mille anni più avanti, sotto un sole nero ad illuminare un cielo grigio con nuvole rosse, ho dipinto la Torchiagina del 3004 con grattacieli, torri, ciminiere fumanti, auto e quanto altro.
Sullo sfondo il Monte Subasio ancora miracolosamente verde e sotto, più vicino, la collina con il castello di Sterpeto tutto nero.
A parte la tecnica pittorica appare in ogni caso l’irremovibile visione pessimistica sul futuro dell’umanità.
Qualche tempo più avanti a Solomeo ritentai e confezionai divertito la mia seconda opera raffigurante un giullare in primo piano con il campanile e il paese in festa sullo sfondo.
Questa tela si è guadagnata, con il permesso di mia moglie Katia, l’affissione su una parete della camera di Damiano.
Queste due esperienze mi bastarono e abbandonai pennelli e tavolozza in favore di quella macchina fotografica che da sempre mi accompagna.
In cuor mio però ho sempre coltivato segretamente il sogno di diventare pittore, magari per colorare le giornate della mia vecchiaia e cioè, quando con i passi corti e i riflessi rallentati sarei andato in pensione.
La legge Fornero mi ha convinto ad anticipare i tempi.