sabato 31 maggio 2014

#034 - Francesco Capponi e il Foro Stenopeico
















Una Pinhole Camera usata da Francesco Capponi

Sono talmente tante le cose che mi tengono occupato in questo intenso periodo che molte sono quelle che trascuro o che mio malgrado sono costretto a rimandare o tralasciare.
Nonostante tutto ho trovato il modo e anche il tempo per poter seguire un breve quanto interessante corso o workshop di fotografia “phinole” tenuto dall’artista e fotografo Francesco Capponi nell'ambito delle attività poste in essere dall’Ass. Fiorivano le Viole con sede in Via Cartolari, 4 a Perugia.
Ci sarebbe molto da dire su questa associazione con tutte le sue sfaccettature, ma non è nello stile di questo blog produrre #Post troppo lunghi e complessi che metterebbero a dura prova la mie capacità intellettive e per questo mi limito a dire che è stato un piacere partecipare ad una delle tante attività messe in campo dagli amici di Fiorivano le Viole o Braccia Rubate che dir si voglia.
Chi è Francesco Capponi è facile raccontarlo perché lo narra una pagina web sul sito stesso

“Francesco Capponi è un esploratore del pianeta Dippold, precipitato in Umbria a seguito di un drammatico incidente astronautico che lo ha visto unico sopravvissuto.
Tutti gli abitanti di Dippold hanno identico aspetto, perciò Francesco ha dovuto faticare parecchio per adattarsi alla diversità imperante sulla Terra, mascherando la propria alienità dietro l’aura di disadattamento tipica degli artisti locali.
Le sue priorità sono:
- Sfuggire ai servizi segreti.
- Accumulare dati sui terrestri scattando un gran numero di foto.
- Pagare le bollette.
- Trovare il modo per tornare su Dippold.
A tali fini ha stretto alleanza con un certo numero di creature indigene, con le quali prosegue una frenetica attività scientifica legata allo studio dei misteriosi pin-hole, sottilissimi varchi spazio-temporali, che egli crede di poter un giorno sfruttare per tornare a casa.”

La Stenoscopia è invece un principio che permette ad ognuno di noi di trasformare in una fotocamera qualsiasi oggetto capace di riprodurre le condizioni di una camera oscura e quindi basterà una scatola a tenuta di luce, un foro abbastanza piccolo e preciso e del materiale fotosensibile all’interno della scatola stessa per ottenere delle ottime fotografie.
La mia prima macchina di questo tipo è stato un barattolo di metallo, altri utilizzano delle semplici scatole di legno autocostruite, i più virtuosi si sbizzarriscono come vogliono e il nostro Capponi per esempio ha usato un cappello, un uovo, un pinolo e così via.
Come ha detto Georges Braque (1882 - 1963) «La limitazione dei mezzi determina lo stile, dà vita a nuove forme e dà impulso alla creatività».


Perché non provate anche voi ?


Nessun commento: