sabato 28 ottobre 2023

#087 genealogia

Locandina della mostra

Hic sunt leones!
A volte nella vita di ognuno di noi accadono cose straordinarie.
Questo lavoro del 2007 è il racconto di me stesso alla ricerca delle mie radici.

Henri Cartier - Bresson, uno dei padri della fotografia, affermò:
"Per significare il mondo, bisogna sentirsi coinvolto in ciò che si inquadra nel mirino. Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore".
Un autore che produce immagini per mestiere o per diletto esplora il mondo alla ricerca di qualcosa da interpretare attraverso il setaccio della sua sensibilità.
Se le immagini sono "superfici significanti" per chi le osserva, per chi compie il "gesto fotografico" sono la rappresentazione della sua stessa anima.
Maurizio Leoni "scopre" Sant’Oreste attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica colmando un vuoto che si porta dentro da tanti anni.
In questo lavoro c’è la ricerca della propria identità attraverso i luoghi e le persone che appartengono da sempre al proprio patrimonio genetico e che rappresentano parte delle proprie radici.
Suo nonno Zaccaria Leoni nato a Sant’Oreste nel 1876 si arruolò poco più che ventenne come "Carabiniere a piedi nella Legione Cagliari".
Figlio di Giuseppe e di De Mattei Antonina, alto di statura, colorito bruno, capelli castani lisci, occhi castani, dentatura sana, professione contadino che sapeva leggere poco e scrivere poco, fu collocato a riposo il 27 dicembre 1920.
Il 13 dicembre 1922 si sposò con Cecilia Capezzali stabilendosi in Umbria, a Petrignano di Assisi, dove visse fino al 25 maggio del 1948, giorno in cui morì all’età di 72 anni senza fare più ritorno nel paese di origine.
Maurizio che è nato nel 1963 non ha conosciuto suo nonno se non dalla foto che spiccava in cucina, e fin da bambino, di quella figura rassicurante, dai grandi baffi neri e con il cappello da carabiniere, sapeva solo che era suo nonno e che era nato e cresciuto a Sant’Oreste … vicino a Roma.
Due anni fa, dopo alcuni contatti, prima via e-mail con la Pro Loco e poi per telefono, ricostruite le discendenze, è stato possibile organizzare un emozionante incontro tra Maurizio e Flora nipoti di Zaccaria e la numerosissima parentela tutt’ora residente a Sant’Oreste e dintorni.
Maurizio Leoni appassionato e apprezzato fotografo ha voluto dedicare ai cittadini di Sant’Oreste una mostra fotografica dal titolo "Genealogia" che si terrà dal 20 al 27 maggio presso la Sala delle Bettine in Piazza dei Cavalieri Caccia realizzata con il patrocinio della Pro Loco e del Comune di Sant’Oreste, dell’Associazione “ISTANTI fotografia e cultura” e della F.I.A.F.
Claudio Salvucci


Ringrazio Claudio e saluto tutti i miei parenti, amici e compari di Sant'Oreste.







































domenica 17 settembre 2023

#086 Sant’Angelo - Il paese delle fiabe


Un paio di domeniche fa io e il Presidente siamo andati a fare visita ad una nostra cara amica, in quel di Sant’Angelo nel Comune di Viterbo.
Raffaela ci ha accolto con amicizia ed entusiasmo e dopo esserci rinfrescati ci ha portato a fare un giro per il paese, noto per i suoi murales e famoso nel mondo come “Il paese delle fiabe”.
Il luogo è fantastico e, se non ci siete già stati, vi consiglio spassionatamente di farci un salto.
Vi assicuro che ne vale la pena anche perché, come ci ha mostrato la nostra straordinaria amica, è in breve possibile raggiungere Celleno “il borgo fantasma” (9 km), La Serpara "Il giardino di sculture di Paul Wiedmer (5,3 km), le Terme di Ramici in quel di Lugnano in Teverina (13,4 km), Bomarzo che non ha bisogno di presentazioni (33 km) e Viterbo (24 km).
Sant’Angelo, pertanto, è il luogo ideale per trascorrere qualche giorno nella Tuscia, una terra fantastica e piena di sorprese.
La nostra amica, guarda caso, sarebbe felice di accogliervi nel suo confortevole B&B Arte e Rosmarino, che ospita il primo murales che incontrerete entrando in paese.
Ovviamente noi ci torneremo presto.
Ciao, M.



















Foto by Raffaela







mercoledì 5 aprile 2023

#084 VISIONI CONTEMPORANEE Una ricerca fotografica a Perugia - Monteluce e Sant’Erminio

 

Maurizio Leoni, Paolo Groff, Silvia Vespasiani, Florian Castiglione (foto Adriano Scognamillo)


È stata inaugurata il 3 marzo 2023 a Perugia, presso lo spazio espositivo di Istanti - Fotografia e Cultura in Via Cartolari, 19, la mostra fotografica VISIONI CONTEMPORANEE Una ricerca fotografica a Perugia - Monteluce e Sant’Erminio con opere dei fotografi Florian Castiglione, Paolo Groff, Maurizio Leoni e Silvia Vespasiani.

Il progetto fotografico si propone di osservare la complessità delle trasformazioni urbane più recenti e di intercettare i segni e le tracce delle mutazioni del tessuto costruito e sociale con l’obiettivo di documentare le molteplici forme di relazione con il vicino centro storico di Perugia e l’articolazione abitativa che il quartiere manifesta.
La finalità di Visioni Contemporanee è quella di guardare tra le pieghe delle stratificazioni del territorio al fine di tratteggiare le tante vicende quotidiane che si intrecciano tra architettura, spazi aperti e abitanti, utilizzando la fotografia come strumento espressivo di ricerca e di costruzione d’identità e memoria.
Visioni Contemporanee è stato sviluppato dal 2020 al 2022 da quattro fotografi, ognuno con il proprio linguaggio espressivo, con l’intento comune di restituire una visione odierna del quartiere oggetto di studio e, più in generale, di documentare il paesaggio contemporaneo di Perugia.

Florian Castiglione, La nuova Monteluce.
Il lavoro vuole mostrare un luogo bloccato in un limbo, immerso nell'atmosfera onirica e rarefatta in attesa di un cambiamento definitivo che possa far rivevere in altre forme gli spazi occupati dal vecchio ospedale di Monteluce
Biografia breve.
È funzionario architetto presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Nel campo fotografico si concentre sulla fotografia di archietettura realizzando mostre e pubblicando lavori in numerosi volumi di storia dell'architettura e dell'arte.

Paolo Groff, In presenza
La macchina fotografica può essere considerata come un contatore che rileva presenze e assenze (di oggetti, di luci, di persone, di colori, ecc). Analizza e registra soltanto quello che qualcuno seleziona. A parte il processo meccanico, fare una fotografia è per lo più un processo intellettuale di comprensione delle persone, delle città e delle loro connessioni storiche e fenomenologiche. I ritratti sono una finestra sul luogo.
Biografia breve.
Medico d’urgenza e fotografo, i suoi lavori si occupano principalmente di paesaggi antropizzati in cui i territori dell’uomo ed i suoi oggetti vengono osservati come veicolo di analisi dell’abitare contemporaneo. Ha esposto in mostre collettive e personali. Pubblicazioni recenti: Per la Patria. Piccolo Lapidario della Grande Guerra, Anzivino F. M., Groff P. (2017, AndreaLivi Editore).

Maurizio Leoni, Vista mozzafiato
Prendendo spunto da un annuncio immobiliare per un appartamento in vendita nella zona del Toppo di Monteluce, il progetto fotografico Vista mozzafiato si concentra sulla possibilità di utilizzare il mezzo fotografico come strumento per entrare in relazione con la complessità del mondo reale. L’autore proporrà, attraverso l’osservazione consapevole dello spazio urbano, una riflessione sulle mutazioni di un quartiere in continua evoluzione analizzato in un periodo di crisi.
Biografia breve.
Geometra e dottore in urbanistica e pianificazione ambientale e territoriale, predilige la fotografia di paesaggio attraverso l'analisi dei segni e delle tracce stratificate nel tempo e percepibili nell'ambiente antropico contemporaneo.

Silvia Vespasiani, Transizioni
Il progetto fotografico indaga l'articolazione dello spazio pubblico che si snoda tra i volumi costruiti del quartiere Monteluce. Spesso, per la morfologia propria del luogo, lo sguardo si relaziona con le parti alte degli edifici circostanti creando scenari visivi inaspettati.
Transizioni indica lo spostarsi da uno spazio all'altro, ma anche la perenne trasformazione della luce che accompagna l'osservazione dei luoghi.
Biografia breve.
Architetta e fotografa, si dedica a progetti di lungo periodo che osservano le trasformazioni urbane in cui utilizza la fotografia come strumento di ricerca documentaria. Ha esposto in mostre collettive e personali. Pubblicazioni recenti: Vistamare con testo di Roberta Valtorta (2018, Editrice Quinlan); Città Stagionali. Rigenerazione urbana oltre il turismo (2014, Editrice FrancoAngeli).

L'esposizione rimarrà aperta fino al 16 aprile 2023 con i seguenti orari:
Venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 aprile dalle 18:30 alle 20:00
Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 aprile dalle 18:00 alle 20:00



lunedì 12 dicembre 2022

#083 – NARNImmaginaria / Associazione SATOR


La bellezza della città di Narni è nota in tutto il mondo e appare un’impresa impossibile aggiungere qualcos’altro con “il mio poco sapere”... come avrebbero sottolineato alcune persone anziane della mia giovinezza.
Mi era capitato di ammirare Narni da lontano, in molte occasioni, viaggiando in auto verso Roma e transitando su quell’orribile quanto necessario viadotto che prende il nome dalla frazione narnese di Montoro.
Mi piace in ogni modo ricordare il lungo nastro di cemento, posto lungo la SS675 Umbro Laziale Terni-Orte, in quanto giunge ad una cinquantina di chilometri dalla mia amata Sant’Oreste (RM) che ha dato i natali, nel 1876, a mio nonno Zaccaria. Aria di casa!
Vista da quel palcoscenico o meglio da quell’impalcato privilegiato, Narni si staglia sulla montagna come un presepe di vera pietra, impreziosita dalla Rocca Albornoziana che le fa da cappello.
L’amore per questa terra di mezzo e il mio gironzolare fotografico mi avevano portato a Narni e dintorni già in altre precedenti occasioni.
Toccando da vicino il territorio narnese ero rimasto colpito dalla città che dominava dall’alto la vallata sottostante e dal sottobosco scomposto e frastagliato di Narni Scalo, attratto dal suo bagaglio storico di archeologia industriale mescolato alle bellezze del territorio ricco di architetture storiche, come il celeberrimo quanto meraviglioso Ponte d’Augusto.
Un mix paesaggistico che visto attraverso gli occhi del fotografo appare come un dono, una ricchezza infinita di segni e tracce tramandati nel tempo in un ambiente forgiato dalla mano dell’uomo.
È stato amore a prima vista!
Il primo novembre del 2021 ho partecipato con piacere e armato della solita baldanzosa curiosità alla prima Maratona fotografica analogica organizzata dall’Associazione Sator, nell’ambito del Festival di Fotografia Narnimmaginaria, desideroso di mettermi in gioco e di conoscere gente.
Di Narni infatti conoscevo poche persone fatta eccezione per l’amico Luigi Loretoni, maestro di fotografia e vero signore da tutti i punti di vista.
In questa confronto tra amici vecchi e nuovi ho potuto conoscere altre persone gentili, dall’animo sensibile, che ci hanno ospitati come fratelli, tra i quali il presidente Roberto Pileri, i talentuosi Piercaludio Duranti e Mauro Nori e altri dell’Associazione Sator, tutti fotografi che ricordo oggi con molto affetto.
Devo fare loro i complimenti, assolutamente non di circostanza, chi mi conosce bene sa quanto sono sincero in queste occasioni, per la bravura e l’impegno con cui organizzano ogni anno il festival Narnimmaginaria in una cornice di luoghi espositivi particolarmente suggestivi e in un panorama ricco di eventi assolutamente interessanti.
Quest’anno sono tornato sul luogo del delitto (avevo rubato involontariamente un piatto di pasta al simpaticissimo fotografo orvietano Fabio Materazzini) con tutta la famiglia e ho partecipato con rinnovato entusiasmo alla seconda fotomaratona, anche perché nella precedente edizione ero risultato vincitore e come premio ho avuto l’onore di avere esposte le mie foto, che potete ammirare qui sotto.
Saluto gli amici vecchi e nuovi di Narni e do loro l’appuntamento per la prossima edizione.
Grazie davvero!

Maurizio Leoni








mercoledì 6 luglio 2022

#082 - 252 foto per un paese



In questo mondo globalizzato siamo tutti schiavi dell’elettronica e dei suoi derivati.
Ognuno di noi possiede uno smartphone con il quale prende decine di fotografie al giorno e le fa girare sui social come se non ci fosse un domani.
Siamo diventati tutti fotografi!
L’immagine è divenuto un prodotto di massa che si consuma in fretta e di cui non rimarrà nessuna traccia.
Il futuro che ci aspetta sarà il deserto digitale.
Fortunatamente non è stato sempre così.
Nel secolo scorso, ogni famiglia aveva la sua scatola di cartone o di metallo all’interno della quale conservava gelosamente le immagini degli avvenimenti speciali che lungo la linea del tempo caratterizzavano la vita familiare.
Le cosiddette foto ricordo del matrimonio, del primo giorno di scuola, della prima comunione, della cresima e così via.
Erano prevalentemente queste le occasioni in cui la famiglia intera posava per registrare l’avvenimento ma anche il trascorrere del tempo.
Spesso non si possedeva una macchina fotografica in casa e allora si presentava il fotografo del paese che provvedeva a catturare l’attimo.
L’operazione che ha fatto l’amico Edo Cinfrignini a Faiolo nel Comune di Montegabbione (TR) è stata quella di coinvolgere le famiglie del paese nel mettere insieme i propri ricordi e farne un album pubblico che è diventato prima una mostra e poi un libro.
Essendo Faiolo un piccolo centro rurale dell’Alto Orvietano ha fatto si che il tessuto sociale sia rimasto invariato negli anni e che ad ogni persona ritratta sia stato possibile dare un nome e un cognome, anche a quelle scomparse tanti anni fa.
Il quadro d’insieme di queste immagini mette in evidenza uno spaccato socio-culturale che determina e fa intravedere l’anima del luogo.
Non c’è stato bisogno infatti di chissà quali testi per presentare il libro ma solo poche righe introduttive dello stesso Edo, quelle sapienti ed autorevoli dello scrittore di Nicola Dal Falco e la postfazione di Roberto Cherubini.
Ho avuto il permesso di esporre in questo blog alcune delle 252 foto che sono state raccolte e che di seguito potete ammirare.
Se volete, lasciate nei commenti le vostre considerazioni.
Maurizio Leoni












venerdì 10 giugno 2022

#081 - Buongiorno mondo!

 

Buongiorno Mondo!
Come state?
È passato tanto tempo dall’ultimo post e in questo periodo sono successe tante cose.
La razza umana continua a distruggere il pianeta e punta senza tentennamenti all’autodistruzione della specie.
Inquiniamo e devastiamo il mare, il cielo e la terra come se non ci fosse un domani.
Quando penso a queste cose mi viene sempre in mente la canzone del Banco del Mutuo Soccorso “Miserere alla storia” dall’album "Darwin!" che recita testualmente:

Gloria a Babele
Rida la Sfinge ancora per millenni
Si fabbrichi nel cielo fino a Sirio
Schiumino i cavalli sulla Via Lattea
Ma
Quanta vita ha ancora il tuo intelletto
Se dietro a te scompare la tua razz
a”

Pensavo, che prima o poi avremmo fatto qualcosa e invece è sempre peggio.
Dimenticavo.. il Parlamento Europeo ha decretato lo stop alle auto a benzina e diesel in Europa dal 2035, che fortuna!
La pandemia e la guerra sono sotto gli occhi di tutti e ognuno di noi nel nostro piccolo ne sta subendo le conseguenze.
Per quanto mi riguarda, nonostante le coronarie difettose, le paturnie e il covid 19, sono ancora vivo e non è un dato trascurabile anche se prendo una decina di pasticche al giorno.
Il 15 agosto 2020 ho perso mia madre e da quel giorno del 1963 in cui Ella mi mise al mondo sono già passati 59 anni e 3 settimane circa.
Continuo a fare i conti col passato che mi tormenta.
Qualcuno molto più in gamba di me direbbe “stai sereno!” ma la parola tranquillità è stata abrogata dal mio vocabolario.
Le mie priorità sono mio figlio e la mia famiglia e di loro non mi posso certamente lamentare.
Ho ancora la Punto a metano del 2009 con la quale ho superato i 334.000 chilometri e grazie al cielo va ancora benissimo. Scongiuri!
Qualche notizia positiva dell’ultim’ora?
Ieri mia moglie ha discusso la tesi per la sua seconda laurea (110 e lode) con una tesi su Giovanni Angelini (1909 - 1999), pittore, caricaturista, grafico pubblicitario di Bastia Umbra.
Mio figlio è un po' più indietro e si appresta a sostenere gli esami di terza media.
È un bravo ragazzo e “come tutti i babbi” lo adoro.
In bocca al lupo!
Ringrazio Katia che mi ha concesso l’uso di un monolocale di sua proprietà, a Rivotorto, dove ho potuto organizzare una specie di rifugio/studio artistico che in famiglia passerà ironicamente alla storia come “l’Atelier”.
Spesso mi ritiro in quel luogo per osservare il Subasio, leggere, disegnare, dipingere ascoltare Rai Radio 3 Classica, ed è un bello stare.
Come cantava Guccini nell’Avvelenata, “tiro avanti e non mi svesto degli abiti che son solito portare, ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!
Ci vediamo!