Mercoledì 4 settembre 2013 pubblicai sempre su questo blog il Post #018 dal titolo Urban Sketchers, annunciando così l’imminente svolgimento in quel di Sansepolcro (AR) e dintorni, dal 4 al 6 ottobre, del workshop “Urban Sketchers Tuscany – Tribute to Piero della Francesca”.
Tornando sull’argomento ammetto con assoluta trasparenza che, col senno del poi, parlavo di un mondo che non conoscevo e che nemmeno lontanamente immaginavo.
Morale della favola, risparmiandovi i motivi di come tutto questo sia potuto accadere, a questo meraviglioso symposium altotiberino ho partecipato anch’io.
Tre giorni piacevolissimi abilmente organizzati da Fabio Piccini, guidati dai maestri Gérard Michel e Lapin Barcelona e con la partecipazione di celebri disegnatori italiani e stranieri come ad esempio Julie, Blasco, Carmen, Fabio C., Francesco, Marcello e tante altre belle persone che saluto.
Sui risultati dei miei lavori (matita e acquarelli alla mano) sorvolo elegantemente, ma vi devo confessare che mi si è aperto un orizzonte che spero possa avere delle conseguenze interessanti, soprattutto dopo che avrò fatto un po’ di esercizio … anzi parecchio.
Insomma, come avrete capito, mi sono lasciato influenzare dalle bellezza di questo tipo di espressione artistica, fino al punto che spero di poter diventare un Urban Sketcher anch’io.
Della serie: “Se son rose fioriranno”.
Archiviata questa grandiosa esperienza che tanto mi ha arricchito, sono sempre più convinto che se si vuole raccontare qualcosa il mezzo non conta (cinema, scultura, letteratura, fotografia, pittura, ecc.) ma la cosa veramente importante e assolutamente insostituibile è avere qualcosa da dire.
Sembrerebbe scontato, ma scontato non è.
Sembrerebbe scontato, ma scontato non è.
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