Hammamet, 1988 Tunisia - foto V.D. |
La mia attività di blogger del venerdì (sono già fotografo della domenica e pittore del sabato) su queste pagine dedicate alla fotografia, al paesaggio e non so bene cos’altro è assai rallentata.
Questo è il primo post del 2024 e casualmente ho scoperto di aver scavallato i dieci anni di questo blog.
Buon compleanno IntraVedo!
Il mio è stato un percorso strano, fatto un po' a zigo zago ma questo è il mio ritratto più rappresentativo di uomo e di artista del fine settimana e sono contento così!
Certamente nessuno riterrà queste pagine un bene irrinunciabile per l’umanità, non sono un influencer, perlamordIddio! e ho solo qualche decina di follower tra amici e parenti.. ma chi se ne importa, io di queste cose mi ci nutro!
Dipende dal mio umore, da come mi sveglio la mattina o di come all’improvviso è “swicciata” la giornata ma personalmente quando ho voglia fotografo, disegno, dipingo, scrivo anche se non so fotografare, disegnare, dipingere e ancor meno scrivere.
Sono contento così! È la mia vita fatta di tante cose e quasi tutte fatte male.
Ma torniamo alle foto delle vacanze.
Quando cominciai a fotografare molti anni or sono, due erano gli scopi:
1 - fotografare il mondo attorno a me, ad esempio, le vie del mio paese o i vicini di casa;
2 - fotografare le bizzarre vacanze che facevo con i miei amici.
Ovviamente parliamo di fotografia analogica, per il paesello usavo le pellicole in bianco e nero mentre per le vacanze utilizzavo le famose diapositive a colori.
Con le diapositive era un po' più difficile fare foto perché se sbagliavi l’esposizione quel tipo di pellicola non ti perdonava.
Il mio primo viaggio in aereo lo feci nel 1988 in Tunisia ad Hammamet, non per motivi politici (sono socialista!) ma solo per andare al mare.
Avevo già 25 anni ma i tempi erano diversi.
Devo questo battesimo del volo ai miei amici di sempre, un po' più grandi ed esperti di me che mi hanno iniziato a questo tipo di ferie istruttive e goliardiche allo stesso tempo.
Da quella volta le vacanze all’estero divennero un abitudine irrinunciabile con tanto di rituale della proiezione delle diapositive alla presenza dei soliti amici e parenti.
Con il tempo arrivò così la mia primissima mostra di “fotografie di viaggio” (cioè delle vacanze) a Bettona, su gentile invito dell’amico Sebastiano Giuffrida e dell’Associazione Bictonia, che ancora oggi ringrazio.
Sono contento così! È la mia vita fatta di tante cose e quasi tutte fatte male.
Ma torniamo alle foto delle vacanze.
Quando cominciai a fotografare molti anni or sono, due erano gli scopi:
1 - fotografare il mondo attorno a me, ad esempio, le vie del mio paese o i vicini di casa;
2 - fotografare le bizzarre vacanze che facevo con i miei amici.
Ovviamente parliamo di fotografia analogica, per il paesello usavo le pellicole in bianco e nero mentre per le vacanze utilizzavo le famose diapositive a colori.
Con le diapositive era un po' più difficile fare foto perché se sbagliavi l’esposizione quel tipo di pellicola non ti perdonava.
Il mio primo viaggio in aereo lo feci nel 1988 in Tunisia ad Hammamet, non per motivi politici (sono socialista!) ma solo per andare al mare.
Avevo già 25 anni ma i tempi erano diversi.
Devo questo battesimo del volo ai miei amici di sempre, un po' più grandi ed esperti di me che mi hanno iniziato a questo tipo di ferie istruttive e goliardiche allo stesso tempo.
Da quella volta le vacanze all’estero divennero un abitudine irrinunciabile con tanto di rituale della proiezione delle diapositive alla presenza dei soliti amici e parenti.
Con il tempo arrivò così la mia primissima mostra di “fotografie di viaggio” (cioè delle vacanze) a Bettona, su gentile invito dell’amico Sebastiano Giuffrida e dell’Associazione Bictonia, che ancora oggi ringrazio.
Era l’estate del 2006.
Stampammo una trentina di foto... forse meno e il metodo usato per la stampa è stato il Cibachrome, un procedimento di stampa fotografica a colori positivo-positivo.
Come funzionava la stampa delle diapositive in cibachrome?
Semplice, prendevi le diapositive, le mettevi in una di quelle scatolette di plastica trasparenti che si rompevano facilmente, le portavi dal fotografo che qualche giorno dopo ti ridava le diapositive e le stampe. Facile no!
Ah, dimenticavo, costavano un botto!
Stampammo una trentina di foto... forse meno e il metodo usato per la stampa è stato il Cibachrome, un procedimento di stampa fotografica a colori positivo-positivo.
Come funzionava la stampa delle diapositive in cibachrome?
Semplice, prendevi le diapositive, le mettevi in una di quelle scatolette di plastica trasparenti che si rompevano facilmente, le portavi dal fotografo che qualche giorno dopo ti ridava le diapositive e le stampe. Facile no!
Ah, dimenticavo, costavano un botto!
Buona vita!
Maurizio Leoni
Maurizio Leoni
Lisbona, 2001 Portogallo foto Maurizio Leoni |
Skiathos, 1989 Grecia - foto V.D. |